Abbraccia l'inverno sul Monte Rosa: scopri gli impianti e le piste aperti tutti i giorni a partire dalle 8:45


Clicca qui per conoscere gli orari della telecabina Champoluc-Crest.

Tracciati Skialp: Colle Betta in Valle di Gressoney ->  aperto / Passo dei Salati in Valle di Gressoney -> aperto / Colle Bettaforca in Val d'Ayas -> chiuso 

Valle di Gressoney

Gressoney-La-Trinité

Gressoney-Saint-Jean

Costume tradizionale di Gressoney

Il prezioso abito walser

Di: Visit Monterosa

IL COSTUME TRADIZIONALE DI GRESSONEY

Anticamente le donne di Gressoney erano solite indossare un abito simile all’attuale costume tradizionale: era più corto e disadorno e la gonna era confezionata con il panno locale e caratterizzata da tante pieghe. Inoltre portavano un largo grembiule ed un fazzoletto legato dietro la nuca, sostituito a volte da un grande cappello di feltro pesante a larghe tese per proteggersi dal sole  e dalle intemperie.


L’abito festivo era di stoffa pregiata, le pieghe erano più alte ed era di colore nero, blu o viola scuro. Sulla  camicetta di canapa bianca si indossava un giacchino nero ed un foulard di seta colorato.

Con l'arrivo a Gressoney della Regina Margherita di Savoia il costume tradizionale fu da lei arricchito con raffinatezza, eleganza e stile tanto che la stessa Regina era solita indossarlo nelle villeggiature estive a Gressoney.   

Oggi l'abito femminile è di colore rosso scarlatto e lo si indossa ancora nei giorni di festa e nelle ricorrenze particolari come battesimi, comunioni, cresime, matrimoni.

Negli anni cinquanta è stato confezionato l'abito da uomo che potesse accompagnare quello femminile, ricorda molto la tradizione tedesca ed ha gli stessi colori dell'abito femminile: il bianco, il rosso e il nero.

L'abito femminile di Gressoney

La gonna lunga è arricchita, sulla parte posteriore, da pieghe dalla foggia particolare, gére,  ed il corpetto è impreziosito da galloni dorati; la camicetta è ornata con preziosi merletti; il grembiule è nero e abbellito da pizzi e ricami.

La pettorina, férblätz, è di velluto nero ricamata con fili dorati o colorati in svariati disegni come ad esempio spighe, stelle alpine, fiori di campo o arabeschi. L’abito è valorizzato da un giacchino corto e aderente con passamanerie dorate, inizialmente, in panno nero, ora in velluto o seta pesante, z’wòlhemd.

Più di recente è stato aggiunto un lungo mantello  in panno nero, con cappuccio foderato di rosso per proteggersi dal freddo invernale. A volte, sulle spalle può essere indossato uno scialle in lana o in seta, a fiori o arabeschi.


La cuffia, d’goldenò chappò, il pezzo più prezioso del costume, è realizzata in filigrana d’oro, ricca di ricami, nastri e, a volte, ornata con pietre dure. Questo copricapo era adottato dalle donne fin dal ‘700, ma, con l’andar dei secoli, esso ha subito dei piccoli cambiamenti e, a partire dal XIX secolo la raggiera risulta essere più alta rispetto ai modelli iniziali. La cuffia è considerata un gioiello di famiglia e viene tramandata da madre a figlia, con amore e orgoglio.

Oltre al costume di colore rosso scarlatto, è in uso anche un abito di colore violetto con gli ornamenti in argento, che viene indossato ai funerali o da colei che porta il lutto. In questo caso la cuffia è in argento.


L’eleganza e l’accostamento delle tinte fanno sì che il costume di Gressoney sia uno dei più raffinati e più ammirati in campo internazionale.

Abito femminile di Gressoney

Abito femminile di Gressoney

L'abito maschile di Gressoney

Il costume maschile ha una tradizione molto più recente ed  è stato creato in occasione della nascita del gruppo folkloristico per essere accostato all'abito femminile ed è indossato quasi esclusivamente nelle manifestazioni tradizionali.


La camicia è bianca di cotone o lino, il gilet è rosso cucito lo stesso panno dell'abito femminile, la giacca ed i pantaloni, che arrivano sotto il ginocchio, sono confezionati con un panno nero pesante anche per i rigidi inverni delle montagne. Le calze sono bianche di cotone o di lana e presentano diverse lavorazioni. Il cappello nero di feltro è caratterizzato da una piuma bianca e le scarpe sono dei mocassini in pelle nera con una fibbia in metallo centrale.

Abito maschile di Gressoney

Abito maschile di Gressoney

Dello stesso tema

Lyskamm

Valle di Gressoney

Cultura

I Sette Gressonari

La storia dell'alpinismo moderno nasce a Gressoney
Gressoney Castello

Valle di Gressoney

Cultura

Castel Savoia

La dimora estiva della Regina Margherita
Regina Margherita

Valle di Gressoney

Cultura

La Regina Margherita di Savoia a Gressoney

La Regina che amava Gressoney e il Monte Rosa
la pietra ollare

Val d'Ayas

Cultura

La pietra Ollare di Saint-Jacques-des-Allemands

Forte di Bard

Val d'Ayas

Cultura

Il Forte di Bard

Da fortezza militare a polo culturale
antagnod

Val d'Ayas

Cultura

Il museo diffuso di Ayas

WalserkulturZentrum

Valle di Gressoney

Cultura

Centro Culturale Walser

La tutela della cultura Walser
Villaggio di Mascognaz

Val d'Ayas

Cultura

Il villaggio di Mascognaz

Un villaggio da fiaba fatto di chalet
Gruppo folkloristico Alagna

Valsesia

Cultura

Die Walser Im Land

Antagnod, piazzetta Chiesa San Martino

Val d'Ayas

Cultura

Storia di Ayas

La valle dei mercanti
Monterosa Ski Blog

Active

Blog Monterosa Ski

Un viaggio alla scoperta dei segreti più nascosti
antagnod

Val d'Ayas

Cultura

Il villaggio di Antagnod

Agenzia

Val d'Ayas

Active

L'Agenzia Snow&Feelings ti accompagna alla scoperta delle bellezze del Monterosa

Villaggio Walser

Valsesia

Cultura

L'età dei Walser, fondazione di Alagna

sabots esposti in un villaggio di Ayas

Val d'Ayas

Cultura

I Sabots di Ayas

Donna in costume Walser

Valsesia

Cultura

Leggende, canti e tradizioni

Gressoney dall'alto

Valle di Gressoney

In valle

Come raggiungerci

Arrivare a Gressoney è molto semplice
Lo Pan Ner - pala pane e forno

Val d'Ayas

Cultura

Lo Pan Ner

Una festa per un alimento simbolo della comunità montana
Castello di Issogne

Val d'Ayas

Cultura

Il castello di Issogne

Raffinata dimora dei Conti di Challant
Ovovia del Belvedere

Valsesia

Cultura

La storia dell'ovovia del Belvedere

Naviga