Erano gli anni ‘50 e il desiderio di sempre di raggiungere il Monte Rosa da Alagna si concretizzò nella costruzione del primo impianto che dal centro del paese conduceva al Belvedere di Otro a 1.890 metri di quota. Lassù era situato l’Albergo Belvedere, costruito nei primi del Novecento e fino a quel momento attivo nel solo periodo estivo come tappa per l’ascesa alla Capanna Regina Margherita.
Ropelines. Funivia Alagna-Belvedere
Il primo passo di un sogno, i primi segni di una trasformazione

La storia
Progettata e realizzata dalla ditta Carlevaro e Savio, la funivia Alagna- Belvedere fu il primo impianto ad agganciamento automatico in Italia. Nato come impianto sperimentale iniziò, dopo una serie di trasformazioni indicate dall’autorità di controllo, la sua attività di esercizio nel 1952. Caratteristici i suoi ovetti dai colori rosso, giallo e verde, elementi iconici che risiedono ancora oggi nel nostro immaginario collettivo e visibili in alcune cartoline d’epoca che li immortalano nella loro partenza dalla piazza del paese di Alagna.
Elemento propulsore di un turismo nascente e prosperoso, questa funivia fu il primo segno di una serie di innovazioni, trasformazioni e sviluppi che avrebbero segnato la trasformazione del paese di Alagna in località turistica.
Intorno all’impianto si svilupparono 4 impianti di risalita che trasformarono la località di Otro nella prima stazione sciistica di Alagna. Dall’arrivo della funivia vennero infatti installate una seggiovia monoposto che collegava la frazione Feglierc con il Belvedere, due skilift che salivano rispettivamente verso il Torru e verso Suna e una manovia che, poco dopo la frazione Follu, saliva in direzione della Scarpia.
Fu naturale poi lo sviluppo di attività e la nascita di iniziative collaterali che contribuivano a qualificare ulteriormente l’offerta della destinazione: aprì così un noleggio di sci, venne fondata la prima scuola sci, si crearono nuovi tracciati di piste e la battitura fatta sino ad ora dai ragazzi del luogo con gli sci ai piedi venne sostituita dal primo gatto delle nevi.
Nacque quindi nell’intero paese la consapevolezza dell’importanza della stagione invernale come attività economica da sviluppare e su cui puntare in risposta anche a quella ricerca di spensieratezza e allegria che emergeva fortemente nel periodo post bellico.
Si procedette con la progettazione di nuove piste (la Biel che dal Belvedere scendeva in direzione di Follu, la Seghi, dedicata alla campionessa olimpica Celina Seghi, la Dagardo che scendeva in direzione di Feglierec) e contestualmente con l’allargamento di quelle esistenti con la collaborazione di tecnici specializzati per creare piste moderne in grado di rendere la località un luogo di divertimento e di piacere.
Fu sicuramente questo il primo passaggio verso uno sviluppo turistico orientato all’innovazione e al miglioramento, sempre più pronto ad accogliere un pubblico più ampio e vario non solo quindi in estate ma anche e soprattutto nel periodo invernale.
In questo contesto di sviluppo sociale ed economico si inserì il sogno del visionario e lungimirante imprenditore milanese Rolandi che con la costruzione della funivia Alagna- Bocchetta- Punta Indren avviò la seconda fase di sviluppo della destinazione.
E mentre questo secondo sviluppo conduceva Alagna verso nuove prospettive, l’impianto di Otro terminò il suo funzionamento a seguito di un tragico incidente il 1° agosto 1971.
Le caratteristiche dell'impianto
Costruttore: Carlevaro e Savio
Anno di costruzione: 1949
Anno di messa in funzione: 1951
Lunghezza orizzontale: m/s 1.160
Dislivello: m 655
Velocità di esercizio: m/s 4
Potenzialità di trasporto: persone/ora 137
Numero totale cavalletti in linea: 14
Le specifiche tecniche
Fu il primo impianto ad ammorsamento automatico in Italia
La peculiarità tecnica della funivia Alagna – Belvedere è identificata nella tipologia di impianto e nelle sue specifiche progettuali. Questo impianto fu in assoluto in Italia il primo impianto ad ammorsamento automatico.
Progettata dalla ditta torinese Carlevaro e Savio, questa tipologia di impianto venne poi utilizzata anche dalle aziende Piemonte Funivie (Italia), Agudio con la realizzazione di un impianto in Svizzera e Cables & Monorails Mancini (Francia).