Una mostra dedicata a Giorgio Cornaz, allo stesso tempo scultore e vanneur, che pratica l’artigianato da oltre 60 anni. La mostra si inserisce nella rassegna sui “Grandi Vecchi Artigiani”. Dopo Livio Charbonnier, Gino Daguin e Carlo Gadin, ora una mostra dedicata a Giorgio Cornaz e alle sue creazioni.
Giorgio Cornaz, classe 1935, nasce ad Arpy, una frazione di Morgex nei pressi del maestoso Monte Bianco. Cresciuto in montagna, tra i boschi, Giorgio si avvicina alla lavorazione del legno fin da piccolo. Giovane uomo si sperimenta poi nella scultura andando a lezione dal grande maestro Hans Savoye e, successivamente, approda ad altre lavorazioni artigianali, apprese da autodidatta. L’intreccio, la vannerie, del salice e del nocciolo, è la pratica attraverso cui si è fatto conoscere, collezionando numerosi riconoscimenti alla Fiera di Sant’Orso e alla Mostra Concorso. In particolare egli è uno degli ultimi artigiani capaci di lavorare il salice con l’antica tecnica del “punto cucito”, una manualità antica da conservare e valorizzare quale patrimonio immateriale del nostro artigianato”.
L’esposizione mette a valore la varietà della produzione dell’artigiano, allo stesso tempo scultore e vanneur, che con passione, pazienza e semplicità pratica l’artigianato da oltre 60 anni.
Nella prima sala si scopre la maestrìa di Cornaz immergendosi nella materia, il salice e il noce, reperito in loco. Nella seconda sala si scoprono i cesti a coste, con fasce di nocciolo e intagli sulle maniglie, e nella terza i suoi magnifici cesti, intrecciati a “punto cucito”. Chiude l’esposizione una carrellata di sculture, tutte realizzate con il legno di noce o con radici.
La mostra racconta l’uomo, gli oggetti e il tempo, quella pazienza antica che contraddistingue Giorgio Cornaz.