Il ciclismo che emoziona milioni di appassionati in tutto il mondo si svela in un anno di immagini all’interno della nuova edizione della mostra The best of cycling: esposte una settantina di fotografie che hanno partecipato all’annuale ed omonimo concorso organizzato da Roberto Bettini, decano dei fotografi del ciclismo. La mostra allestita alle Scuderie della fortezza è curata dal giornalista Federico Bona. Il Forte di Bard si propone così di essere a suo modo protagonista della grande Festa Rosa che vedrà il Giro d’Italia raggiungere il vicino Biellese domenica 5 maggio, con la tappa San Francesco al Campo – Santuario di Oropa.
Il concorso The best of cycling è giunto alla sua settima edizione: dal 2017 i fotografi professionisti si sfidano in questo concorso ideato e realizzato da Roberto Bettini. Una rassegna di scatti, rigorosamente riferiti alla scorsa stagione, che hanno l’obiettivo di suscitare emozione, valorizzando quel patrimonio unico che è il ciclismo, nei suoi più svariati aspetti. Per decretare il vincitore dell’edizione 2023, la giuria ha valutato le 260 immagini proposte da 88 fotografi di tutto il mondo, che hanno colto istanti di gioia, di sfida, di dramma sportivo e di passione popolare.
La vincitrice è Pauline Ballet, fotografa francese che segue quasi tutte le prove organizzate da ASO (l’ente che organizza il Tour de France) anche in altri sport (dalle Olimpiadi al Roland Garros di tennis). Il suo lavoro è stato esposto al Festival “Les Femmes s’exposent” a Deauville nel giugno 2021. La fotografia vincitrice riprende la calda accoglienza dei Paesi Baschi a Vittoria Gasteiz in occasione della partenza della seconda tappa del Tour de France. Secondo posto per Simone Panzeri, con lo scatto di una giovanissima atleta che “vola a terra” e terzo per lo scatto di Gregory Van Gansen che ai mondiali di Glasgow inquadra il solitario Mathieu Van Der Poel vincitore del mondiale.
La mostra omaggia anche la figura di Alfonsina Strada a cent’anni di distanza dalla sua impresa entrata nella storia. Correva l’anno 1924: il 10 maggio, prendeva il via la dodicesima edizione del Giro d’Italia e quel giorno, a Milano, pronta a lanciarsi nell’avventura, con il numero 72 sulla schiena, c’era lei, l’unica donna ad aver corso il Giro d’Italia. In quel Giro sfidò i pregiudizi, i dubbi, lo scetticismo e il maschilismo imperante nell’Italia fascista. Un Giro d’Italia che Alfonsina Strada concluse fuori classifica perché aveva superato il tempo massimo al termine dell’ottava tappa. Ma le fu consentito di proseguire, per compiere tutti i 3.613 chilometri previsti.